La cina comanda l’avanzata dei robotaxi

LA CINA COMANDA L’AVANZATA DEI ROBOTAXI

Secondo alcuni analisti, entro la fine di questo decennio, la Cina avrà circa mezzo milione di robotaxi in giro per le strade di dieci grandi città. A spingere sempre di più in questa direzione lo scarso ricambio generazionale tra tassisti, mentre il Governo e il settore assicurativo incentivano lo sviluppo di quello che, si stima, sarà un mercato da 47 miliardi di dollari entro il 2035.  

Costi inferiori del 70%

Nel frattempo, alcuni operatori cinesi si stanno muovendo per beneficiare di questa spinta evolutiva. Pony.ai, WeRide e Baidu Apollo stanno definendo le catene di fornitori per potenziare la produzione di quello che è lo strumento principale: la vettura con guida autonoma. Non basta, infatti, soltanto il veicolo, ma questo deve essere anche integrato con tutte le tecnologie di A.I. e gestione (pensiamo alle piattaforme informatiche di navigazione, prenotazione e pagamento, per esempio) prima di essere un sistema pronto per la commercializzazione. Al recente Salone di Shangai, la Pony.ai ha dichiarato di essere pronta alla produzione di serie di robotaxi e ha mostrato alcuni prototipi allestiti su base Toyota bZ4X, Baic Arcfox Alpha T5 e Gac Aion V. Fiore all’occhiello è il sistema di guida autonoma proprietario di settima generazione che porta in dote un aumento del ciclo di vita del prodotto, il 70% di riduzione dei costi complessivi e maggiore stabilità e sicurezza per i passeggeri.

Nulla di nuovo in Occidente

E nel resto del mondo? Nel dicembre scorso, la General Motors ha annunciato la cessazione del suo programma di robotaxi con la scusa dei costi insostenibili e delle normative, soprattutto della California, che ne ostacolavano lo sviluppo. Nel frattempo, l’amministrazione Trump sta lavorando assieme all’NTHSA (l’ente dei trasporti statunitense) per modificare le regole e allentare alcuni vincoli in modo da permettere alle Case USA di competere in questo settore. A beneficiarne, ovviamente, la Tesla che sembra più avanti rispetto a Waymo (ex Google) e Zoox. In Europa, invece, tutto tace: qualche idea, qualche sperimentazione, ma null’altro.

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