ROTTAMAZIONE AUTO, ECONOMIA CIRCOLARE
Da un po’ di anni si è capito che i veicoli dallo sfasciacarrozze possono diventare una preziosa fonte di materie prime. Per esempio, dal trattamento dei catalizzatori si possono estrarre interessanti quantità di metalli rari; l’alluminio ricavato frantumando e riciclando parti dell’auto è molto più a buon mercato e sostenibile che scavare tonnellate di bauxite dalla terra; le plastiche possono essere altresì riciclate per formare altri pezzi e così via.
Le idee in Europa
Forse anche per questo motivo, dalle parti di Bruxelles si stanno mettendo a punto nuove regole per fare in modo che i circa sei milioni di veicoli che ogni anno finiscono dal rottamatore assicurino un certo ritorno economico e ambientale. Tra le idee allo studio, quella di coinvolgere i Costruttori nel progettare veicoli in modo tale da favorire il loro smontaggio e smaltimento. Il 25% della plastica per la costruzione di un nuovo mezzo, inoltre, dovrebbe provenire da materie prime riciclate.
Qualche perplessità
Un’altra idea allo studio prevede che molte parti dell’auto siano smontate per essere rivendute, cosa che andrebbe però a diminuire la quota di materia prima ricavabile dal totale. Inoltre, secondo alcuni addetti ai lavori, il traguardo del 25% di plastica riciclata su ogni auto nuova è poco realistico allo stato attuale. Poca chiarezza, inoltre, ci sarebbe sullo smaltimento delle batterie delle elettriche e ibride: bisogna convincere i produttori a progettarle come un insieme di parti facilmente separabili in modo da poter essere smaltite a pezzi e non in un blocco unico come avviene oggi.
Sin dalla sua nascita, DIPA crede fortemente nei valori dell’economia circolare e anno dopo anno si è sempre impegnata per aumentare l’offerta di ricambi revisionati, reimmettendo in circolazione elementi che possono ancora assicurare un lungo servizio agli automobilisti. L’offerta di DIPA, oltre a rispettare l’ambiente, permette poi un cospicuo risparmio sui costi di manutenzione e di riparazione dei veicoli, oltre ad assicurare la reperibilità di elementi che talvolta non sono disponibili nemmeno nei listini dei produttori.
